ARDUINO CANTÀFORA
BIOGRAFIA
foto © Pier Maulini
Arduino Cantàfora nasce a Milano nel 1945. Già giovanissimo nutre la curiosità per le forme organiche, l'anatomia e l'entomologia, passioni fondamentali rimaste vive anche durante i suoi studi di architettura. Scopre molto presto il linguaggio del disegno, che diventa il suo strumento privilegiato di appropriazione delle forme.
Il pittore esordisce affrontando la spinosa sfida tecnica della pittura a olio: diventa copista di Caravaggio. Nella seconda metà degli anni '60, la Cattedrale di San Giovanni a La Valletta (Malta) affida il suo capolavoro, “La decollazione di San Giovanni Battista” al Centro Nazionale di Restauro di Roma. Arduino scopre l'opera durante un soggiorno nella capitale e ne rimane affascinato. Durante una visita, ha la fortuna di incontrare la restauratrice del dipinto, che accetta di svelargli tutti i dettagli della tecnica pittorica di Caravaggio. Il neofita imbocca la via del vecchio maestro; il piacere tecnico e artigianale della pittura non lo abbandonerà più.
Durante gli studi di architettura al Politecnico di Milano, perfeziona la rappresentazione pittorica dell'architettura della città storica. Le sue interpretazioni sono tutte giocate su ombre e luci, in un'ispirazione fedelmente caravaggesca. Le competenze che il giovane pittore matura in questi anni gli saranno preziose durante la collaborazione con l'architetto Aldo Rossi (1973-1978), ma influenzeranno anche la sua futura produzione, dominata dalla traduzione dell'architettura in pittura.
Questo periodo formativo porta il segno di un forte legame con il nonno paterno: Vincenzo, divenuto meccanico di locomotive alla Stazione Centrale di Milano, gli trasmette il suo forte amore per la meccanica e le macchine a vapore. Le famose locomotive.
Nel 1973, Cantàfora espone alla Triennale di Milano “La Città analoga”, attualmente di proprietà del Museo del Novecento del capoluogo lombardo. Questo dipinto di grandi dimensioni diventa il manifesto de La Tendenza, un movimento architettonico innovativo che reintegra elementi del razionalismo europeo del XX secolo ponendo la storia dei luoghi al centro del progetto. La Tendenza sarà oggetto di una retrospettiva al Centre Pompidou di Parigi nel 2012. Cantàfora partecipa ancora alla Triennale di Milano nel 1981 e 1988. A Venezia, alla Biennale di Architettura nel 1978 e 1980 e nel 1984 alla Biennale d'Arte.
Il periodo 1985-1986 è segnato dal suo soggiorno a Berlino, su invito del Deutscher Akademischer Austauschdienst (DAAD). La città gli ispira una serie di dipinti che saranno esposti al museo Martin-Gropius-Bau proprio a Berlino. Le due grandi tele, “Das andere Berlin, 1984” saranno acquisiti, nel 2006, dal Museo Nazionale d'Arte Moderna (MNAM) al Centre Georges Pompidou di Parigi. I due dipinti sono parte delle 89 opere di Cantàfora in possesso del museo parigino.
Nel corso degli anni '90, il pittore concepisce diverse scenografie per la Scala di Milano e per altri prestigiosi palcoscenici come quello del Festival di Aix en Provence. Il suo lavoro di scenografo gli vale il secondo posto al Premio Ubu, il più importante riconoscimento teatrale italiano.
Tra il 2022 e il 2023, è invitato a due mostre collettive. “Architectures impossibles” (“Architetture impossibili”) al Musée des Beaux-arts di Nancy, e, al Centre Pompidou di Malaga, “Un tiempo propio” (“Un tempo proprio”), che mette in risalto due delle sue grandi tele berlinesi della collezione del Centro Pompidou Parigi.
Arduino Cantàfora è stato professore di architettura all'Università di Venezia (IUAV) dal 1982 al 1986, all'Accademia di Architettura di Mendrisio (AAM) dal 1998 al 2011 e "visiting professor" alla Yale University nel 1988. Nel 1989 è stato nominato professore ordinario presso l'Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), dove ha diretto la cattedra di espressione visiva. Dal 2011 è professore onorario all'EPFL.
È autore di diverse pubblicazioni sull'architettura e sulla didattica, oltre a diversi racconti pubblicati da Einaudi.